Un fenomeno innocuo e naturale, che si presenta fin dai primi mesi di vita del bambino, il singhiozzo solitamente si risolve con la crescita.
Si tratta di una contrazione involontaria e ripetuta del diaframma, seguita da una rapida contrazione della glottide, che nella maggior parte dei casi non provoca alcun fastidio al bambino.
Ciò che in molti non sanno è che il singhiozzo è una condizione fisiologica che può svilupparsi ancor prima della nascita: molte mamme, infatti, già nelle ultime settimane di gestazione riescono ad avvertire i singulti del feto. Ma…perché compare?
Cause
Sono diverse le cause per le quali si manifesta il singhiozzo e tra le più frequenti vi sono:
- l’immaturità del sistema digestivo del piccolo;
- un’eccessiva voracità durante la poppata. Quando un neonato assume il cibo avidamente, tende ad ingurgitare molta aria, che provoca di conseguenza il singhiozzo;
- le crisi di pianto: anche in questo caso, è probabile che il piccolo ingerisca più aria del previsto, tanto da scatenare lo spasmo inspiratorio;
- sbalzi di temperatura troppo repentini;
- uno stato d’animo ansioso o troppo eccitato.
Come riconoscerlo
Il singhiozzo del bambino non ha nulla di diverso da quello dell’adulto. Arriva improvvisamente e te ne accorgerai quando cominceranno a succedersi tanti “hic”, uno dopo l’altro!
Cosa fare per farlo passare: rimedi
Dopo una un’avida poppata o un pianto incessante, può succedere che il tuo piccolo inizi ad avere degli spasmi inspiratori. Ovviamente, non c’è niente di più normale e fisiologico, quindi…non allarmarti!
In genere, il singhiozzo passa da solo senza bisogno di alcun tipo di cura. Quando si manifesta, inoltre, non provoca fastidi nel bambino e basterà attendere che il fenomeno si interrompa autonomamente.
Tuttavia, ci sono casi in cui la durata del singhiozzo si protrae e, per evitare che il piccolo possa in qualche modo irritarsi dalla persistenza dello spasmo, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi per calmarlo:
- prova ad attaccarlo al seno: se il bambino è allattato, potrebbe bastare qualche goccia di latte per interrompere il singhiozzo. Ricorda, però, che proprio perché non si tratta di un fenomeno fastidioso per il neonato, non è detto che abbia voglia di attaccarsi al seno. Perciò, se lo rifiuta non insistere: passerà da solo!
- Se il bimbo è abituato al ciuccio…questo è il momento di proporglielo! Di solito, ha un effetto calmante.
- Un cucchiaino di acqua tiepida, quando il bambino è più grandicello, potrebbe essere un altro buon rimedio naturale: in questo modo, viene provocata la deglutizione che contrasta la contrazione del diaframma e, quindi, il singhiozzo.
- Provoca uno starnuto con il solletico sotto il naso: lo starnuto, con un movimento simile a quello della deglutizione, può bloccare immediatamente il movimento involontario del diaframma.
Quando preoccuparsi
Nella maggior parte dei casi, il singhiozzo dei bambini è un fenomeno fisiologico e innocuo che non deve destare alcun tipo di preoccupazione. Si tratta di un fenomeno transitorio destinato a risolversi autonomamente nel giro di poco tempo.
Questo è vero nella maggior parte dei casi, ma…non bisogna generalizzare! Se gli episodi di singhiozzo sono sempre più frequenti, se gli spasmi arrivano a durare persino delle ore e sono associati ad un malessere del piccolo, come ad esempio una scarsa crescita, di certo non si può parlare di normalità.
A chi rivolgersi
Quando il singhiozzo si presenta con una certa frequenza, ha una durata eccessiva ed è associato ad un malessere del bambino, è opportuno consultare il pediatra di fiducia che deciderà se fare o meno degli accertamenti.
È domenica o notte fonda, il bambino non accenna a smettere e tu non sai a chi rivolgerti?
Se sei una mamma associata ad Assomamme, potrai ricorrere al centralino pediatrico attivo h24 e 365 giorni l’anno: in ogni momento, un professionista sarà a disposizione per guidarti ad una gestione corretta del problema e rispondere a qualsiasi dubbio o paura.
Consigli per evitarne l’insorgenza
Il singhiozzo è un fenomeno naturale che si è manifestato in ognuno di noi, almeno una volta nella vita! Come lo starnuto e la tosse, fa parte di quegli spasmi involontari che non si possono decidere di “bloccare per sempre”…ma si possono provare ad evitare, soprattutto nei bambini!
Quindi ecco alcuni consigli per evitare l’insorgenza del singhiozzo o almeno alleviarlo:
- fai delle pause durante l’allattamento, se il piccolo inizia a singhiozzare, per evitare che questo interferisca con l’alimentazione, sia che questa avvenga dal seno o tramite biberon;
- ascolta il tuo bambino durante l’allattamento: se emette rumori durante la deglutizione, è possibile che stia mangiando troppo velocemente e quindi stia ingerendo troppa aria;
- controlla che il bambino sia attaccato al seno in modo corretto. Se le sue labbra non coprono l’intera aureola, è possibile che la bocca non stia aderendo bene al seno e il piccolo stia ingerendo una quantità eccessiva di aria;
- se lo allatti artificialmente, piega il biberon a 45 gradi. Questa posizione permette all’aria contenuta nel biberon di risalire sul fondo ed allontanarsi dalla tettarella;
- controlla il foro del biberon: deve avere una misura giusta, perché se è troppo grande, il latte scorre troppo velocemente, con la conseguenza che il piccolo mangerà troppo in fretta e quindi rischiera’ episodi di vomito, mentre se è troppo piccolo il bambino perderà la pazienza e inevitabilmente ingerirà aria;
- impara a capire quando il bambino è affamato: non aspettare, infatti, che il piccolo pianga o manifesti in modo molto evidente i segni della fame. Se il piccolo mangia con troppa voracità è possibile che insorga il singhiozzo;
- fai attenzione ai sintomi di disagio durante il singhiozzo: monitorare il disturbo può essere utile per capire se ci sono delle circostanze ben precise a provocarlo, in modo da capire come evitarlo.
In generale, basteranno piccoli accorgimenti per ridurre gli episodi di singhiozzo, che piano piano andranno a scemare con lo sviluppo del sistema digestivo del bambino.